martedì 31 gennaio 2012

Così le banche speculano coi soldi BCE

Posto una notizia di cui non conosco il grado di veridicità. Se qualche esperto vuole intervenire e confermare o smentire, è il benvenuto.
Da Il Fatto Quotidiano del 28.1.2012, di Vittorio Malagutti:

Così le banche speculano coi soldi Bce
Gli istituti di credito ricomprano le loro obbligazioni invece di finanziare le imprese. Grazie a queste operazioni finanziarie, Unicredit potrà incassare fino a 500 milioni di euro di utili
L’argomento è di quelli che i banchieri preferiscono evitare con cura. Comprensibile, dal loro punto di vista. Di questi tempi, con migliaia di aziende con l’acqua alla gola, è meglio non parlare di come gli istituti di credito italiani hanno intenzione di utilizzare la colossale iniezione di liquidità, qualcosa come 116 miliardi di euro, che hanno ricevuto dalla Banca centrale europea (Bce) a un tasso irrisorio, l’1 per cento. Meglio lasciar perdere, quindi. Oppure affidarsi a difese d’ufficio come quella di Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi (la Confindustria delle banche), che in una recente intervista al Sole 24 Ore ha definito “sostitutiva e non aggiuntiva ” la liquidità fornita dalla Bce. Come dire: in autunno la crisi del debito ci ha impedito di raccogliere quanto volevamo sui mercati e i prestiti dell’istituto di Francoforte ci danno una mano a tirare avanti.
Tutto vero, il punto in discussione però è un altro. E cioè: come verranno impiegati questi soldi? I banchieri ne parlano malvolentieri, ma non è un mistero che buona parte della liquidità servirà a sottoscrivere Bot e Btp. Il governo, sempre a caccia di sottoscrittori del debito pubblico, non può che apprezzare questa scelta. E, per di più, l’operazione fa bene anche al conto economico degli istituti, visto che la liquidità ottenuta all’ 1 per cento viene impiegata in titoli con rendimento ben superiore.
Non finisce qui. Di recente le banche hanno trovato anche un altro modo molto redditizio per utilizzare la montagna di soldi piovuta in cassa grazie alla Bce. Questa volta i prestiti di Francoforte servono a comprare, o meglio a ricomprare, le obbligazioni a suo tempo collocate dagli stessi istituti di credito. Funziona così. In circolazione ci sono bond per miliardi delle maggiori banche che hanno quotazioni molto lontane dalla parità. Poniamo, per esempio, 90. Se l’istituto li acquista, si assicura per 90 ciò che fra qualche anno avrebbe dovuto rimborsare a 100. Il guadagno è quindi pari al 10 per cento. In più, molto spesso, i titoli già sul mercato hanno caratteristiche tali che in un futuro prossimo non potranno più essere utilizzati per il calcolo dei ratios patrimoniali di vigilanza. Di conseguenza, se queste obbligazioni vengono ricomprate e cancellate, poi possono essere sostituite con altri bond che invece, a differenza delle altre, servono a migliorare i requisiti di patrimonio.
Tutto facile, facilissimo, soprattutto se le banche sono in grado di mettere in campo un arsenale con miliardi di euro da spendere. Per primo è partito Unicredit, che proprio ieri ha chiuso con successo il suo maxi aumento di capitale da 7, 5 miliardi. L’istituto guidato da Federico Ghizzoni ha annunciato che comprerà 3 miliardi di proprie obbligazioni. Nelle prossime settimane, se arriverà il via libera da Bankitalia, la stessa strada potrebbe essere seguita anche da altre banche come Ubi, Banco Popolare, Monte dei Paschi. In palio ci sono profitti per centinaia di milioni. Unicredit, per esempio, potrebbe riuscire a guadagnare poco meno di 500 milioni. E in tempi di bilanci non proprio brillanti quei soldi fanno molto comodo. E il denaro per ridare fiato alle aziende? A quello i banchieri ci penseranno più avanti. Magari dopo il prossimo finanziamento targato Bce. A meno che anche quella non sia “liquidità sostitutiva e non aggiuntiva”, per dirla con l’Abi.

4 commenti:

  1. Non so se è veridica, ma è estremamente plausibile. Il mercato obbligazionario è molto depresso, poter ricomprare a 80 o 90 ciò che si era venduto a 100 e che alla scadenza andrebbe rimborsato a 100 è sicuramente un ottimo affare. Non mi risulta che la BCE abbia posto vincoli di qualche sorta quando ha messo a disposizione per le banche europee 500 miliardi al tasso dell'1%.
    Non vedo come Bankitalia potrebbe negare il via libera all'operazione. Staremo a vedere.

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  2. Una conferma:

    http://networkedblogs.com/tDiPH

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    1. Scusa la mia scarsa attitudine alla tecnologia ma non riesco a capire come arrivare al testo che indichi... Puoi fare copia e incolla??
      Colgo l'occasione per ringraziare Mauro Poggi per i suoi contributi al blog. Se tutti i frequentatori (che incominciano ad essere parecchi, parecchi...) facessero lo stesso, riusciremmo a trasformare un "monologo" in un bel "dialogo"...!

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  3. Anch'io ho poca dimestichezza con la tecnologia. Non so come mai il link non è automatico, comunque se lo copi e poi lo incolli direttamente sul browser arrivi al post in questione (verificato!)

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