Vedo che (giustamente!) le vicende ungheresi stanno interessando molto i frequentatori del blog. Propongo quindi un nuovo aggiornamento postando un articolo di Andrea Perrone pubblicato sul quotidiano Rinascita.
Il governo ungherese deve fare tutto il possibile per dissipare l’impressione di voler prendere il controllo della Banca centrale del Paese. A minacciare il governo magiaro con queste parole è stato il responsabile del Fondo monetario internazionale per l’Ungheria Christoph Rosenberg, nel corso di un’intervista pubblicata sul sito del Fmi. Una richiesta di per sé assurda visto che il premier Viktor Orban (nella foto) ha ammesso nei giorni scorsi di essere pronto a rivedere la contestata legge. Rosenberg ha consigliato al governo Orban di recuperare la fiducia dei mercati aumentando la “prevedibilità” della sua politica economica. “L’esempio più visibile riguarda il dibattito sull’indipendenza della banca centrale”, ha dichiarato Rosenberg. “La legislazione – ha osservato il responsabile dell’Fmi – adottata a fine 2011 ha dato l’impressione che il governo tenti di esercitare un’influenza sulle decisioni della banca centrale”. “Il governo – ha proseguito Rosenberg – dovrebbe fare tutto il possibile per dissipare questa impressione modificando la legge al fine di renderla conforme alle norme internazionali... La politica monetaria viene condotta da chi ne è incaricato, non dal governo”. Intanto, l’esecutivo Orban nonostante alcune aperture continua ad essere oggetto del fuoco incrociato dei poteri forti: oltre al Fondo monetario anche l’Unione europea colpisce duramente. Infatti, i ministri dell’Ecofin hanno deciso di avviare una procedura di infrazione verso l’Ungheria che non ha fatto abbastanza per riportare il deficit/Pil sotto il target del 3%, aprendo così la strada ad un congelamento dei fondi Ue dal 2013. Un altro duro colpo inferto alla politica del governo Orban nel tentativo di piegare la sua resistenza al dominio dell’usura internazionale.
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