sabato 14 gennaio 2012

Orban e gli usurai.

In attesa di capire fino a che punto l'usurocrazia internazionale permetterà a Orban di portare avanti i suoi progetti, un interessante articolo del quotidiano Rinascita che riassume le iniziative finora assunte dal governo ungherese.
Orban si oppone agli usurai della troika
di Gianluca Freda
Viktor Orbán, il premier ungherese, ha deciso così di superare se stesso. Dopo aver buttato fuori a calci il Fmi dalla propria nazione, dopo aver tagliato gli emolumenti dei dipendenti pubblici, a partire dai banchieri, dopo aver ridotto di 9 punti la tassazione per le aziende, dopo aver vietato i mutui in valuta straniera che facevano concorrenza a quelli in valuta nazionale, sentite un po’ cos’altro ha fatto questo folle.
Sfruttando la maggioranza schiacciante in Parlamento conquistata dal suo partito (Fidesz) nelle ultime elezioni, e fregandosene del ricatto di Fmi ed Ue, che adesso minacciano di bloccare i prestiti al suo paese e di trascinarlo alla Corte Europea di Giustizia, Orbán ha imposto – trema la penna nello scriverlo – la quasi nazionalizzazione, di fatto, della Banca Centrale Ungherese. Le nuove leggi varate dal Parlamento hanno tolto al presidente della banca centrale, Andras Simor, il diritto di nominare i suoi vice; hanno aumentato da sette a nove membri i componenti del Consiglio Monetario (che decide, tra l’altro, l’entità dei tassi d’interesse) attribuendo maggior peso ai membri di nomina governativa, passati da due a tre; hanno creato un’apposita posizione per un terzo vicepresidente (anch’esso di nomina governativa). Inoltre, grazie alla maggioranza dei due terzi (assai abbondanti) che può vantare in Parlamento, Orban ha varato una serie di riforme costituzionali (ben sette, finora) l’ultima delle quali prevede la fusione della banca centrale con l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari, il che implica la possibilità di scavalcare il governatore della banca centrale nelle decisioni più rilevanti.
Inutile dire che Standard & Poor’s e Moody’s si sono affrettati ad abbassare il rating ungherese a livelli da quarto mondo, come sempre si fa con i recalcitranti che si vuole ricondurre all’obbedienza, sbraitando la solfa consueta, secondo la quale tali misure “restringono le prospettive di crescita economica del paese”. E’ noto che solo lo strozzinaggio di Fmi e Bce è in grado di garantire una crescita economica degna di questo nome, come Italia e Grecia sono lì a dimostrare. Orbán non si è lasciato intimidire. “E’ una moda europea quella di tenere le banche centrali in una posizione di sacra indipendenza”, ha dichiarato alla stampa. “Nessuno può interferire con l’attività legislativa ungherese, nessuno al mondo può dire ai rappresentanti eletti dal popolo ungherese quali leggi approvare e quali no”. Poffarbacco. Non crederà mica, questo “demente”, di dar vita ad una nazione sovrana e monetariamente autonoma in un continente di sguatteri degli Stati Uniti? Non crederà mica sul serio che “democrazia” significhi rispettare la volontà degli elettori andando contro i diktat della Bce? Perché non obbedisce e se ne sta buono, come fanno tutti, a partire dal nostro farfugliante e reverente inquilino quirinalizio?
Pare che invece Orbán a queste fole creda davvero. Le misure di semi-nazionalizzazione della banca centrale sono solo la punta dell’iceberg. Qui le buone notizie si fanno gustose davvero.
Il parlamento ungherese, per reagire alle misure punitive europee e al fallimento dell’asta dei titoli di stato tenutasi nei giorni scorsi, ha nazionalizzato 10 miliardi di euro di fondi pensione privati.
Ha imposto alle banche di ripagare, con proprio capitale, parte dei debiti contratti in valuta estera, a partire dai mutui.
Ha spodestato il capo della Corte Suprema, Andras Baka, sostituendolo con giudici di sua nomina.
Tunde Hando, moglie di uno dei parlamentari di Fidesz, ha ricevuto piena facoltà di nominare i nuovi magistrati, compresi quelli che andranno a rimpiazzare le dozzine di pensionamenti che si avranno da quest’anno grazie all’abbassamento dell’età pensionabile dei giudici, varata dalla stessa maggioranza parlamentare.
Ha sostituito il Consiglio Fiscale “indipendente” (cioè obbediente alle imposizioni dissanguatici dell’Ue) con un organismo dominato dai membri e dagli alleati del partito di maggioranza.
Anche a capo dell’organismo di revisione della contabilità di stato (il “Consiglio di Bilancio”, assimilabile alla nostra Corte dei Conti) è stato posto un esponente di Fidesz, di nomina parlamentare.
Ma la parte migliore sono le leggi in favore della cultura nazionale, con cui si sta cercando di sottrarre l’informazione pubblica alla schiavitù del melmoso sistema di lavaggio del cervello filo-statunitense che impesta da decenni il nostro rivoltante panorama mediatico.
E’ stato imposto un tetto massimo del 20% alle notizie di cronaca nera nei telegiornali, ponendo finalmente un limite al dilagare di sarescazzi, roseolindi e annemariefranzoni che rincitrulliscono e terrorizzano i telespettatori, costringendoli a temere il nulla e a disinteressarsi delle notizie di politica e finanza, cioè di ciò che più ardentemente dovrebbero temere.
E’ stato imposto ai giornalisti investigativi l’obbligo di rivelare le proprie fonti, arginando la mareggiata di diffamazioni e calunnie senza fondamento della quale i mezzi di disinformazione occidentali si sono serviti per distruggere reputazioni e far cadere governi in ossequio alle direttive americane.
E’ stato anche stabilito che la TV ungherese dovrà trasmettere una percentuale minima del 40% di musica ungherese sul totale di musica trasmessa, il che male non fa.
Ah, dimenticavo: i gay non possono sposarsi e l’unico matrimonio riconosciuto come tale è quello eterosessuale. Mi dispiace, amici gay d’Ungheria. Ho la morte nel cuore. Niente zagare e confetti per voi quest’anno, che tristezza.
Infine, orrore degli orrori: i deputati dell’opposizione, che la settimana scorsa manifestavano inermi e frementi di venerabile sdegno contro le “leggi liberticide” del governo, sono stati arrestati dalla polizia, compreso l’ex primo ministro Ferenc Gyurcsány. Immagino si sia trattato di un provvedimento che il governo Orbán ha varato a favore del turismo. Molti cittadini delle ex nazioni europee sborserebbero alle agenzie di viaggio cifre considerevoli per assistere all’arresto e alla manganellazione costumata dei traditori della patria di un qualunque parlamento continentale. Se lo spettacolo dovesse continuare, mi prendo un weekend libero e prenoto il primo torpedone in partenza per Budapest. Magari prima sentiamoci, se prenotiamo per comitive spendiamo meno. Speriamo ci siano anche delle cartoline con le fasi salienti del pestaggio da inviare agli amici.
In poche parole, il governo di Orbán ha fatto tutto ciò che Berlusconi, con la sua maggioranza, avrebbe potuto fare in Italia se solo non fosse stato l’incompetente, corrotto, semianalfabeta, pusillanime e venduto piazzista di casseruole che noi tutti amiamo.
La cosa più divertente è stata la lettura delle prevedibili reazioni degli zampognari dell’editoria nostrana a questa sacrilega ribellione magiara al credo ideologico costituito. Da “Repubblica” al “Corriere” è tutto un coro dolente di anatemi, di atti di dolore, di dalli al fascista, di querimonie d’onta e vituperio. La consueta tragica farsa.

4 commenti:

  1. "...i deputati dell’opposizione, che la settimana scorsa manifestavano inermi e frementi di venerabile sdegno contro le “leggi liberticide” del governo, sono stati arrestati dalla polizia..."
    "...Molti cittadini delle ex nazioni europee sborserebbero alle agenzie di viaggio cifre considerevoli per assistere all’arresto e alla manganellazione costumata dei traditori della patria di un qualunque parlamento continentale..." "Speriamo ci siano anche delle cartoline con le fasi salienti del pestaggio da inviare agli amici..."
    Non ho capito se l'autore dell'articolo scherza o fa sul serio. Nel primo caso non mi fa ridere, nel secondo mi fa rabbrividire.
    Posso chiederle se aver pubblicato l'articolo senza commentarlo significa che lei lo condivide in toto?

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  2. Immaginavo che quelle frasi (che ricalcano lo stile provocatorio di RINASCITA) avrebbero suscitato qualche perplessità, posto che ne hanno suscitate anche in me! (Così come, d'altra parte, mi pare abbastanza sconcertante che un governo faccia arrestare i deputati dell'opposizione...). Mi è parso comunque un articolo interessante perchè rende bene il quadro di ciò che Orban sta facendo; e - arresti o non arresti - mi pare evidente che Orban sta facendo cose di estrema importanza, che meriterebbero di essere conosciute e studiate, non demonizzate dai soliti organi della "informazione" ufficiale che pubblicano solo commenti anzichè notizie! Se trova altri articoli di pari contenuto e chiarezza, anche di diverso orientamento, sarei felice di conoscerli e postarli. Quanto a condividere in toto... beh se citassi solo gli autori che condivido in toto non citerei più nessuno...

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  3. ...ma di cosa parlate???? ...era tutto una messa in scena dell'opposizione!!!!! Nessuno é stato arrestato, manganellato...alcuni parlamentari dell'opposizione si erano incatenati all'entrata del parlamento di Budapest per impedire agli altri colleghi di entrare...dopo tre ore la polizia ha tagliato le catene e gli ha portati via...qualche ora dopo sono state rilasciati....era una commedia dell'opposizione!!!!!!

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  4. E' vero, gli organi di informazione hanno poi dato anche questa versione, che però non conosceva quando ho postato l'articolo di Rinascita.

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