Dal sito wordpress.thule-italia.it. Il commento è di Gabriele Gruppo.
Il Vincolo del 3% e la fantasia al tavolo.
Mentre i paesi dell’eurozona presentano piani di rigore per far rientrare il deficit pubblico entro il 3 per cento del pil come preteso da Bruxelles, Aujourd’hui en France rivela “l’incredibile storia della nascita” di questo limite. Il quotidiano ha rintracciato “l’uomo che su richiesta [dell’ex presidente] François Mitterrand ha inventato in fretta e furia questa cifra emblematica”.
Guy Abeille, 62 anni, ex funzionario della direzione del Bilancio, ”è l’inventore di un concetto su cui insistono da decenni tutti i governi, di destra e di sinistra: il deficit pubblico non deve superare il 3 per cento della ricchezza nazionale”. Racconta Abeille:
Abbiamo stabilito la cifra del 3 per cento in meno di un’ora. È nata su un tavolo, senza alcuna riflessione teorica. Mitterrand aveva bisogno di una regola facile da opporre ai ministri che si presentavano nel suo ufficio a chiedere denaro […]. Avevamo bisogno di qualcosa di semplice. Tre per cento? È un buon numero, un numero storico che fa pensare alla trinità.
Il quotidiano sottolinea la stranezza dell’aneddoto:
L’ironia della storia è che i tecnocrati di Bruxelles si sono ispirati a questo famoso 3 per cento anche per creare un’altra regola [iscritta nel nuovo trattato di bilancio europeo] e altrettanto falsamente cartesiana, quella che obbliga a limitare il deficit strutturale degli stati allo 0,5 per cento. Perché non l’1 o il 2 per cento? Nessuno lo sa.
Fonte www.presseurop.eu
Incredibile ma VERO!!!
Uno dei parametri più stringenti dei protocolli d’intesa dell’Unione è frutto non di studi tecnici specialistici, non di una disciplina contabile altamente specializzata, ma di un puro e semplice “caso”, unito alle necessità circoscritte di uno dei principali Stati europei, la Francia.
A leggerlo sembra impossibile, la quota del 3% tra Pil e deficit pubblico sembrava essere la sintesi di una linea del rigore, che doveva garantire stabilità continentale, e responsabilizzare i singoli governi nazionali a non sperperare.
Nulla di tutto questo.
Immaginatevi la scena: un anonimo funzionario del fu Governo Mitterrand, crea per caso il vincolo più importante per l’adesione al processo d’integrazione europea, scrivendolo su di un tovagliolo di carata, mentre, tra un bicchier di brandy ed un caffè, si decidevano quelle regole comuni che oggi hanno un peso rilevante nell’attuale situazione di crisi dell’area euro.
Per cosa poi?
Per i più classici interessi di bottega.
Non c’è che dire, dei veri statisti di portata storica.
Gabriele Gruppo
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