martedì 1 maggio 2012

Bagnasco loda Monti.

Che la Chiesa cattolica (o, per lo meno, i rottami della Chiesa cattolica rimasti dopo il Concilio Vaticano II) approvi l'operato del governo Monti, non è una novità di oggi. Però parlare di questi temi è sempre difficile, perchè si finisce inevitabilmente per dire delle ovvietà, o, se preferite, per fare dei discorsi "da bar". L'articolo di Francesco Maria Toscano, che oggi posto, ha il non piccolo pregio di commentare l'ennesima, infelice uscita del Prelato Tuttologo adottando linguaggio, modi e - soprattutto - argomenti adeguati, anche se, forse, non esaurienti.
Solo su un punto mi dissocio fermamente: per favore, lasciamo perdere gli elogi a don Gallo: di cattivi maestri ne abbiamo abbastanza.
Dal sito www.ilmoralista.it:

Esistono dei momenti storici nei quali la prudenza non è una virtù. Quello che oggi l’Europa vive, stordita dalle menzogne dei media di proprietà della classe padronale, è un nuovo Olocausto. Le lacrime di coccodrillo che i padroni spargono ipocritamente a beneficio di telecamera non bastano a lavarne le gravissime responsabilità. L’imprenditore suicidatosi a Nuoro dopo aver dovuto licenziare i figli e il portiere napoletano impiccatosi dopo avere ricevuto una lettera di licenziamento, sono vittime volute e consapevoli di un lucido progetto politico. Il darwinismo sociale ed economico oggi sublimato dai tecnici al potere, che seleziona la specie risparmiando i più scaltri e senza scrupoli, fa della istigazione al suicidio un elemento costitutivo della sua ragion d’essere. Tornano d’attualità antichi e macabri rituali, che vedono tristi protagonisti i moderni suicidi, costretti ad indossare forzatamente i panni delle vittime, immolate nella speranza di rabbonire lo spread, nuova divinità capricciosa e vendicativa. Il ridisegno della società europea in chiave schiavista e classista cavalca, certamente in maniera strumentale, una idea metafisica di crisi economica, ma si nutre anche e soprattutto di messaggi più celati, profondi, oscuri e in senso lato religiosi. Quando Monti si lascia scappare l’infelice frase secondo cui i suicidi italiani sarebbero ancora inferiori a quelli greci, riabilita inconsapevolmente una concezione pagana della vita e della dignità dell’uomo,  quella stessa che permetteva all’imperatore di Roma antica di dilettarsi gustando le gesta dei gladiatori. Uomini che vivevano e morivano con il solo scopo di far  divertire chi comanda. I bambini greci che svengono oggi in classe perché denutriti li trovate tali e quali negli occhi del bambino ebreo immortalato richiuso in un lager nazista. Di fronte a tanta crudeltà il silenzio pavido è complice. Alla luce di queste premesse ho trovato deprimenti e infausti alcuni passaggi di una intervista pubblicata oggi sul  Messaggero di proprietà di Caltagirone al presidente della Cei Bagnasco. “L’operato del governo Monti sta tentando di mettere in sicurezza il sistema Paese”, trova il coraggio di dichiarare il Vescovo, tra le pieghe di una intervista zeppa di banalità e frasi fatte da fare invidia a Napolitano. Bagnasco è addolorato dai tanti suicidi, ma non trova il coraggio né la forza di individuare neppure a sommi capi cause e responsabilità. La radicalità del messaggio cristiano, pronto a condividere il martirio della croce per difendere principi e conquiste non negoziabili, non traspare quasi mai dalle parole soppesate dei vertici di una gerarchia che nel mezzo di un dramma epocale rispolvera inutili e irritanti tatticismi. C’è  chi certamente, come Don Gallo, vive la carità, e chi invece preferisce conquistarsi la benevolenza dei potenti. A questi ultimi, incapaci di provare empatia per gli emarginati, i poveri e  gli sconfitti, non resta che chiedere almeno di risparmiarci il vecchio e rassicurante rito della benedizione del condannato che precede l’entrata in scena del boia.

3 commenti:

  1. Caro Alberto,

    sono molto felice di sapere che hai voluto presentare questo mio articolo ai tuoi lettori. Mi piacerebbe sapere, per puro piacere dialettico, le ragioni che ti spingono a dubitare della bontà della'azione di Don Gallo. Non vivo di dogmi e, nel caso, sono pronto a rivedere le mie percezioni. Mi piacerebbe infine che mi indicassi quali punti del discorso in oggetto andrebbero approfonditi. Tornerò presto, infatti, sull'argomento oggetto dell'articolo odierno. Ringraziandoti per l'attenzione e felice di fare la tua conoscenza, ti auguro una buona serata.

    Francesco Maria Toscano
    www.ilmoralista.it

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    1. Caro Francesco,
      i commenti, con cui accompagno gli scritti che posto, sono sempre molto brevi, per cui può accadere che a volte siano poco chiari! Ringraziandoti della tua attenzione, ben volentieri cerco di meglio esplicitare il mio pensiero come mi chiedi.
      1. L'atteggiamento di Don Gallo verso l'uso di stupefacenti (da cui è nata la sua "fama") è inaccettabile. L'ho sentito con le mie orecchie dire ad un pubblico di ragazzi plaudenti: "I vostri professori vi dicono che non dovete fumare l'erba, ma anche loro lo fanno, o almeno l'hanno fatto da giovani...". Poichè il buonismo ha fatto il suo tempo, dobbiamo dire che, di fronte a ciò che la diffusione delle droghe è e rappresenta nella nostra società, questo giustificazionismo è un insegnamento criminale, a cui uno Stato "normale" dovrebbe rispondere mettendo lo show-man di turno ai piombi e gettando via la chiave.
      2. Quando scrivo che i tuoi argomenti forse non sono esaurienti, mi riferisco (senza intento critico!!) al fatto che non fai cenno alcuno alla morbosa ossessione di certi uomini di Chiesa (o meglio del Vaticano...?) di intervenire sempre, e comunque, e su qualsiasi argomento, di essere sempre, maniacalmente, sulle pagine dei giornali, come il più sgangherato dei presenzialisti. Sia chiaro che io non sono di quelli che pensano che la Chiesa non debba pronunciarsi sulle cose del secolo, anzi le riconosco pienamente il diritto E IL DOVERE di diffondere la sua dottrina sociale e di affermare la "regalità di Cristo" sul mondo, ma ormai questi continui interventi sono diventati tutt'altra cosa, sono diventati un tentativo di "attualizzarsi" che produce l'effetto di "ridicolizzarsi". Insomma, uno dei tanti profili di una Chiesa che, anzichè cercare di guidare una società, si limita ad "inseguirla"...
      Ora, credo di essermi spiegato un po' meglio!
      Anch'io son felice di quest'occasione di contatto tra noi e ti saluto con viva cordialità.

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  2. Grazie,

    Le tue argomentazioni sono per me motivo di riflessione e arricchimento.

    Francesco Maria Toscano

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