Quando, in Italia, si discute di regolamentazione dell'attività dei partiti, oppure di legge elettorale, oppure di immunità per le maggiori cariche dello Stato, sembra che caschi il mondo. La più piccola modifica è, sempre, oggetto di polemiche infinite ed è invariabilmente presentata come attentato alla Costituzione, alla democrazia, alla libertà… Perché, si sa, su questi temi occorre una condivisione ampia e trasversale… tutte le componenti sociali devono essere coinvolte nel dibattito… ecc. ecc.
Ma quanti sanno che, proprio in questi giorni, l'U.E. sta mettendo mano ad una riforma sostanziale dei partiti politici europei, del sistema elettorale per il Parlamento Europeo e delle immunità degli eurodeputati?
Nessuno. Nessun giornalista ne parla, nessun grillo di turno grida allo scandalo. Eppure gli organi dell'Unione - l'abbiamo detto un'infinità di volte - hanno molto più potere di quelli nazionali… Macchè: la congiura del silenzio non conosce eccezioni!
Queste riforme in cantiere produrranno i primi frutti alla sessione plenaria del Parlamento Europeo di giugno.
Si accettano scommesse sul fatto che a giugno i media italiani non ne parleranno, oppure lo faranno in modo così confuso e approssimativo (quando non scorrettamente partigiano) che le notizie risulteranno incomprensibili.
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