Chiedo scusa per l'eccessiva lunghezza...
INFORMAZIONE, DISINFORMAZIONE E MANIPOLAZIONE
1.
Alcune sere fa, una conversazione tra amici è caduta, prendendo spunto dai servizi giornalistici sull'incredibile vicenda del soldato decapitato a Londra, sul tema della "credibilità" o "non credibilità" di ciò che la televisione ci mostra.
Tati ha fatto notare che l'atteggiamento dei terroristi, nei filmati, gli pareva strano: sembrava che recitassero.
Io ho semplicemente osservato che noi non abbiamo MAI la possibilità di sapere con certezza se ciò che vediamo in televisione sia vero o costruito ad arte. Ed ho fatto l'esempio dell'attentato "perfetto" avvenuto alcuni giorni fa davanti a Palazzo Chigi proprio nel momento in cui il nuovo governo che si stava insediando (anch'esso, manco a dirlo, "perfetto") aveva bisogno - guarda caso - che avvenisse. Un Paese come il nostro, che di attentati "perfetti" (cioè che accadono sempre esattamente al momento giusto e dei quali non è mai possibile accertare mandanti e finalità) sotto forma di bombe sui treni (e altrove) ne ha conosciuti una serie, dovrebbe essere abbastanza scafato in queste cose…
Credevo di dire un'ovvietà ed invece le mie parole hanno suscitato un dibattito vivace.
La tesi opposta alla mia è stata sostenuta da Pino. Secondo lui, mettere in discussione le versioni ufficiali è un vecchio e odioso vizio che nasce da deformazioni ideologiche di quelli che lui chiama i "complottisti". Afferma che questi "complottisti" provengono spesso da ambienti di estrema destra, ma talvolta anche dalla parte politica opposta, che sono mossi esclusivamente da scopi politici, che non hanno alcuna credibilità e che, in sostanza, non vi sono praticamente mai motivi reali per mettere in discussione le versioni ufficiali.
Pino stesso, però, parlando, ha fatto un esempio clamoroso di una versione ufficiale messa - per fortuna! - in discussione dagli storici che sono giunti così a smentirla e a ricostruire la verità "vera": ha fatto infatti riferimento alla versione iniziale del massacro di Katyn, secondo la quale sarebbe stato eseguito dall'esercito tedesco, mentre si è poi scoperta la responsabilità esclusiva dei sovietici. E non posso certo dimenticare che fu proprio lui a regalarmi, alcuni anni fa, un divertentissimo libro intitolato "Sarà vero. La menzogna al potere.", in cui veniva smentita una serie di bufale spacciate per secoli come verità indiscutibili!
Credo quindi che la sua sia stata più una provocazione per il gusto della polemica che non la vera convinzione che si debba credere sempre a tutto ciò che appare sullo schermo.
Da parte sua, Stefania ha fatto un commento che trovo estremamente appropriato: ormai siamo sommersi da una mole tale di informazioni che è impossibile sapere cosa è vero e cosa no. Non si riferiva solo al carattere "alluvionale" dell'attuale sistema informativo, ma, più specificamente, al fatto che spesso le notizie sono proprio di segno opposto e contrastanti le une con le altre.
Gli esempi sarebbero infiniti. Si pensi ad es. alle più autorevoli testate americane (NYT, ecc.) che pubblicano con pari risalto la versione ufficiale dell'11 settembre accanto ad articoli che illustrano la fondatezza e scientificità della versione "alternativa" secondo cui le torri furono minate alle fondamenta, ecc. ecc. Si pensi ancora, altro esempio, alla CNN che divulga la notizia della morte di Osama bin Laden nel 2011 e contemporaneamente la… notizia che quella… notizia è falsa, spiegando con dovizia di particolari perché lo è. Sarebbe come mettere il titolo "I Giants hanno sconfitto i Packers" e accanto, nella medesima pagina, con pari risalto, il titolo "I Packers hanno sconfitto i Giants"!
2.
Vorrei, adesso, tornare sull'argomento discusso tra amici perché credo che il discorso sia un po' più ampio e si presti a qualche riflessioni in più. Il problema infatti non è limitato alla "costruzione di notizie" finalizzate a indurre certe idee nell'opinione pubblica, ma si estende alla "costruzione di fatti" destinati poi ad essere veicolati, con la medesima finalità, all'opinione pubblica. In questo secondo caso, non è la notizia ad essere falsa, ma il fatto!
Banalizzando: perché devo pagare 100 giornalisti per fare circolare la notizia di un attentato mai accaduto, quando posso indurre (pagandolo, o ricattandolo, o in tanti altri modi) un poveraccio a farlo davvero? Perché devo pagare 100 giornalisti per fare circolare la notizia di manifestazioni di razzismo inesistenti quando posso dare 50 Euro a testa a cinque ultras perché facciano un coretto contro il calciatore di colore? Ma l'attentato in un caso, ed il gesto di razzismo nell'altro, sono falsi, perché provocati artificiosamente: senza il mio intervento non sarebbero mai accaduti!
Gli eserciti e le organizzazioni di intelligence di molti Stati avrebbero parecchio da insegnarci in materia… Ad esempio sulle false flags esiste tutta una letteratura, e se solo pensiamo alla "strategia della tensione" in Italia, che la Commissione Stragi stessa ha riconosciuto essere stata pianificata per finalità di strategia politica usando quattro poveri deficienti pescati tanto negli ambienti neofascisti quanto nell'extraparlamentarismo di sinistra…
Si crea, chiaramente, una situazione di totale incertezza. Ogni fatto può essere "genuino" o può essere invece stato pilotato e costruito da qualcuno…
Si pensi ai numerosi fatti di sangue di questi ultimi tempi… Breivik a Oslo, Casseri a Firenze… il massacro nel cinema di Aurora… la versione ufficiale è che siano "sempre tutti" pazzi, ma se possibile anche "sempre" razzisti ecc. ecc. …
3.
Il tema ci porta, chiaramente, alle tecniche di manipolazione della mente e di controllo delle persone. Ed è un tema di assoluta attualità perché l'incredibile vicenda del magistrato Paolo Ferraro, per quanto accuratamente censurata dai media, è ancora ben lontana dal trovare una soluzione.
Ricordiamola con le parole di Massimo Prati, ricavate da suo blog:
Per capire cosa il dottor Ferraro ha detto durante l'audizione tenutasi poco tempo fa a Teramo, da lui stesso chiesta ai Pm, occorre tornare indietro di qualche anno, esattamente al 2008. In quel periodo il magistrato opera a Roma, è una persona rispettata e fa parte di una istituzione importante, come anche oggi d'altronde, quella della Giustizia. Capita si innamori della ex moglie di un "graduato" e la frequenti assiduamente andando spesso a casa sua, alla Cecchignola, in un complesso di appartamenti civili riservati alle famiglie dei militari. Durante la frequentazione, però, si rende conto che qualcosa non è come dovrebbe. Per capire cos'è che non funziona decide di agire in modo pratico. E' convinto che chi ama sia in pericolo ed essendo un magistrato si rende conto che l'unico modo per scoprire cosa sta avvenendo in quella casa, in cui erano presenti anche bambini, è attivare una registrazione che gli sveli il motivo dello strano comportamento e della sofferenza presente sempre più frequentemente nella donna. Già la prima registrazione gli fa intendere di avere a che fare con qualcosa di poco chiaro, quindi continua a registrare... e lo fa per ben 40 volte. Ed ecco che l'impensabile diventa reale. Scopre che gli "ufficiali" in sua assenza entrano nell'appartamento, con chiavi in loro possesso, e non appena all'interno dicono frasi che hanno il potere di far cambiare radicalmente il comportamento di chi abita in quella casa. La donna non è più un essere umano ma diventa un oggetto a cui poter far fare qualsiasi nefandezza, un oggetto che passato "il momento" non ricorderà neppure più quanto le è accaduto. Le resterà la sofferenza ma non la memoria, quelle parole cadenzate infatti contengono il codice segreto che apre e rovescia la sua coscienza.
A questo punto il magistrato si rivolge alla sua istituzione, alla magistratura, ma ciò che ottiene è un incendio intimidatorio appiccato al terrazzo di casa sua. Va in ufficio e parla ai colleghi ed ai superiori di quanto accaduto, vuole agire in fretta perché non c'è più tempo per aspettare, e nel giro di 20 ore viene obbligato ad un "Trattamento Sanitario Obbligatorio", il famigerato "TSO", e sospeso dall'attività in attesa di capire se è sano o mentalmente malato. E' sano il dottor Ferraro, lo stabiliscono gli psichiatri, e conosce i nomi ed i cognomi degli alti graduati che son parte integrante di quanto accade a civili e militari in una caserma della Cecchignola. Ci sono collusioni? C'è qualche "pezzo forte" della magistratura impelagato con chi sta attuando esperimenti su militari e civili? E' per questo che da quel momento viene osteggiato in ogni modo? Ma cosa aveva scoperto di così scabroso tanto da venire emarginato? Aveva scoperto che il Progetto "Mk-Ultra" non era stato abbandonato nel '70, come sosteneva la CIA, ma era stato ripreso negli anni '90, arrivando come prevedibile anche in Italia, ed aveva solo cambiato nome, ora si chiama "Programma Monarch". Una spiegazione a grandi linee è semplice: si prendono persone, meglio se hanno sofferto o stanno soffrendo, e tramite droghe, condizionamenti o anche torture psicologiche (chiaramente attuate da psichiatri), le si costringe a fare, inconsciamente, quanto da sane mai farebbero. Quindi c'è da andare a consegnare droga? Una parola che fa da "codice di avviamento" e la tal persona andrà, senza neppure saperlo, a consegnare droga. E così via col resto, con le violenze sessuali e con quanto altro, anche attentati ed omicidi.
Paolo Ferraro non è pazzo. Non è razzista. Non è antisemita. Fino ad un istante prima di questa vicenda era considerato un magistrato particolarmente preparato e diligente. Ma quando ha sollevato il coperchio sul programma Monarch è stato sospeso istantaneamente dalle sue funzioni dal CSM e subito dopo, con clamorosa violazione delle regole in materia, destituito.
Ora la Procura della Repubblica di Roma ha inoltrato d'ufficio la richiesta di nomina di un amministratore di sostegno. Paolo Ferraro "deve" - anche lui - essere dichiarato pazzo benchè esistano 6 (sei) perizie psichiatriche che attestano la sua piena salute mentale. Ma, per assurdo, questo è nel suo interesse. I suoi difensori (nomi e cognomi, prego: avv. Antonella Rustico, avv. Salvatore Frattallone, avv. Alfonso Luigi Marra) parlano chiaro (stralcio dal comunicato del 17.5.2013):
Paradossalmente il Dott. Mario Rosario Ciancio – Presidente della I Sezione bis dell’Ufficio del Giudice Tutelare del Tribunale Civile di Roma – che ovviamente sa tutto (sono cose di dominio pubblico), e che ha dichiarato che si pronunzierà entro un mese circa, potrebbe decidere di dichiarare pazzo il pur sanissimo PM Paolo Ferraro per salvargli la vita. È vero infatti che se venisse riconosciuta la sua d’altra parte palese sanità e venisse ripristinato nel suo ruolo di PM causerebbe un maxi processo in seguito al quale moltissimi magistrati e uomini di punta delle istituzioni italiane ed europee, del Governo, dell’esercito, dei media eccetera sarebbero travolti. La magistratura non può permettersi il lusso che Paolo sia sano di mente. Paolo su queste cose ha fatto delle indagini come PM, ed ha in mano prove, fatti e cose che possono dimostrarle in un processo, ed era lì lì per presentare le richieste di arresti e rinvii a giudizio. Un processo che, se lo ripristinassero nel ruolo, non sarebbe più possibile insabbiare, come si è sempre fatto.
Il Progetto MK-Ultra, ora denominato Programma Monarch, in America è ben noto. Il Congresso degli Stati Uniti se ne è occupato più volte e la relativa documentazione non è più secretata (esempio di documentazione risalente al 1977: http://www.nytimes.com/packages/pdf/national/13inmate_ProjectMKULTRA.pdf). Non è una leggenda né un mito, è un progetto scientifico molto serio che persegue lo scopo di elaborare un metodo, che sia più efficiente della troppo artigianale ipnosi, per costringere le persone a compiere determinate azioni, ottenendo nel contempo il risultato non registrare tali azioni nella loro memoria. In Italia se ne parla adesso, grazie alle indagini del povero Paolo Ferraro.
Il quale ci insegna che forse non è vero che TUTTI questi attentatori e stragisti sono SEMPRE TUTTI pazzi…
Altro che credere a ciò che vediamo in tv…
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