Dal sito www.noreporter.org, sia la notizia che il commento finale:
Pronta la legge per l'obbligo di ripetere la storia come la si racconta senza licenza di verificarla
La senatrice del Pd Silvana Amati, componente dell'ufficio di Presidenza di Palazzo Madama, ha ripresentato, con il collega del Pdl Lucio Malan, il disegno di legge dal titolo ''Modifica all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6,7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale''. Il disegno di legge, firmato dai capigruppo Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Pdl), Gianluca Susta (Sc), Loredana De Petris (Sel) e Vito Crimi (M5S), porta la firma di quasi 100 senatori di tutti i gruppi parlamentari eccetto la Lega Nord e si prefigge di punire le nuove forme di negazionismo dell'Olocausto e dei crimini contro l'umanità, perpetrate anche attraverso i nuovi media.
In particolare, sono previste ''la reclusione fino a 3 anni e la multa fino a 10 mila euro'' per ''chiunque pone in essere attività di apologia, negazione, minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra'', così come definiti dallo statuto della Corte penale internazionale o ''propaganda idee, distribuisce, divulga o pubblicizza materiale o informazioni, con qualsiasi mezzo, anche telematico, fondato sulla superiorità o sull'odio razziale, etnico o religioso, ovvero, con particolare riferimento alla violenza e al terrorismo, se non punibili come più gravi reati, fa apologia o incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, anche mediante l'impiego diretto od interconnesso di sistemi informatici o mezzi di comunicazione telematica ovvero utilizzando reti di telecomunicazione disponibili''.
'Negli ultimi anni, anche nel nostro Paese - spiega la senatrice Amati - è diventato sempre più evidente il drammatico aumento di forme di razzismo e di negazione di fatti storici incontrovertibili, come lo sterminio degli ebrei o di altre minoranze. E' chiaro che il contrasto di queste forme di alienazione deve essere in primo luogo culturale, di formazione delle giovani generazioni e dell'opinione pubblica, di sviluppo di una sensibilità civile tollerante e aperta all'altro e al diverso, basata su una conoscenza quanto più possibile ampia e critica dei fatti storici. Ma di fronte a fatti specifici, e spesso reiterati, di denigrazione a sfondo razziale e di negazione tendenziosa della verità storica non può non esserci anche una reazione sul piano giuridico e penale del sistema democratico''. Nella passata legislatura il disegno di legge era stato sottoscritto anche dalla senatrice Rita Levi Montalcini.
Il Parlamento è davvero sensibile ai più urgenti e pressanti problemi italiani.
Così rispondono alle emergenze sociali ed economiche, alla spinta disperata degli esodati, dei licenziati, dei sottoccupati, dei senza tetto.
Con la “storia per legge” e con il “divieto di critica” nel caso si venga macellati a colpi di machete.
Ci aveva già provato Alfano a promuovere questa legge orwelliana ma era stata la chiesa di Benedetto XVI a ostacolare la messa in atto di questa norma bolscevica.
Ora si attende la sua applicazione insieme all'avvento dello Ius Soli.
Speriamo solo che la Nemesi si comporti con i suoi firmatari come lo ha fatto con l'autore della legge Mancino.
In particolare, sono previste ''la reclusione fino a 3 anni e la multa fino a 10 mila euro'' per ''chiunque pone in essere attività di apologia, negazione, minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra'', così come definiti dallo statuto della Corte penale internazionale o ''propaganda idee, distribuisce, divulga o pubblicizza materiale o informazioni, con qualsiasi mezzo, anche telematico, fondato sulla superiorità o sull'odio razziale, etnico o religioso, ovvero, con particolare riferimento alla violenza e al terrorismo, se non punibili come più gravi reati, fa apologia o incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, anche mediante l'impiego diretto od interconnesso di sistemi informatici o mezzi di comunicazione telematica ovvero utilizzando reti di telecomunicazione disponibili''.
'Negli ultimi anni, anche nel nostro Paese - spiega la senatrice Amati - è diventato sempre più evidente il drammatico aumento di forme di razzismo e di negazione di fatti storici incontrovertibili, come lo sterminio degli ebrei o di altre minoranze. E' chiaro che il contrasto di queste forme di alienazione deve essere in primo luogo culturale, di formazione delle giovani generazioni e dell'opinione pubblica, di sviluppo di una sensibilità civile tollerante e aperta all'altro e al diverso, basata su una conoscenza quanto più possibile ampia e critica dei fatti storici. Ma di fronte a fatti specifici, e spesso reiterati, di denigrazione a sfondo razziale e di negazione tendenziosa della verità storica non può non esserci anche una reazione sul piano giuridico e penale del sistema democratico''. Nella passata legislatura il disegno di legge era stato sottoscritto anche dalla senatrice Rita Levi Montalcini.
Il Parlamento è davvero sensibile ai più urgenti e pressanti problemi italiani.
Così rispondono alle emergenze sociali ed economiche, alla spinta disperata degli esodati, dei licenziati, dei sottoccupati, dei senza tetto.
Con la “storia per legge” e con il “divieto di critica” nel caso si venga macellati a colpi di machete.
Ci aveva già provato Alfano a promuovere questa legge orwelliana ma era stata la chiesa di Benedetto XVI a ostacolare la messa in atto di questa norma bolscevica.
Ora si attende la sua applicazione insieme all'avvento dello Ius Soli.
Speriamo solo che la Nemesi si comporti con i suoi firmatari come lo ha fatto con l'autore della legge Mancino.
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