sabato 23 giugno 2012

Boeri, il genocidio di cui non si parla.

Nel pubblicare, sul numero di gen.-feb. 2012 della rivista Thule Italia, un "focus" dedicato al genocio dei Boeri, la redazione mi ha gentilmente chiesto un articolo introduttivo, che ho ricavato dalla mia relazione alla conferenza, sul medesimo tema, che si era svolta il 3.12.2011 a Milano.
Prima che gli amici frequentatori del blog proseguano nella lettura, desidero metterli in guardia. Il linguaggio ed i concetti non sono nè teneri nè politically correct. Qualcuno potrà sentirsi urtato nella sua sensibilità, e magari attaccherà la solita tiritera dicendo che i bianchi in Sudafrica se la sono voluta ecc. ecc.
Ricordo a tutti che i bianchi boeri non vollero affatto l'apartheid, deciso altrove ed imposto tanto ai bianchi quanto ai neri, e rispondo "preventivamente", fin d'ora, alle critiche ricordando che questo blog tenta di porsi di fronte alla realtà seguendo la scuola del realismo storico e politico: le anime belle che pensano che l'ideologia debba prevalere sulla realtà, si rivolgano altrove.    


UN'INTRODUZIONE
AL GENOCIDIO BOERO

Parlamento Europeo - Dichiarazione scritta sugli omicidi di agricoltori bianchi in Sud Africa presentata il 14.11.2011 dagli europarlamentari Philip Claeys (Belgio), Andreas Mölzer (Austria) e Fiorello Provera (Italia):
Il Parlamento europeo,
visto l'articolo 123 del suo regolamento,
A.        considerando che a partire dal 1994 oltre 3000 agricoltori bianchi sono stati uccisi in Sud Africa, spesso in circostanze atroci,
B.        considerando che anche i numerosi attacchi alle fattorie, nei quali non si sono registrate vittime, determinano un clima di terrore,
C.        considerando che la situazione è così preoccupante che nel settembre 2011 l'Ong Genocide Watch, con sede a Washington, ha modificato lo status del Sud Africa, facendolo passare dalla fase 5 (polarizzazione) alla fase 6 (preparazione),
D.        considerando che Julius Malema, leader dell'ala giovanile dell'African National Congress e secondo la rivista Forbes uno dei giovani più influenti in Africa, durante i suoi incontri fa regolarmente intonare la canzone "Dubhula iBhunu" ("uccidi il boero"),
E.        considerando che le organizzazioni degli agricoltori denunciano la scarsa considerazione che le forze di polizia e il governo hanno dimostrato nei confronti degli attacchi alle aziende agricole,
1.         sottolinea la sua preoccupazione per gli episodi di violenza in Sud Africa, indipendentemente dall'origine etnica delle vittime;
2.         rileva tuttavia la sistematicità degli attacchi agli agricoltori bianchi;
3.         invita l'Alto rappresentante per la politica estera a manifestare al governo sudafricano la preoccupazione del Parlamento europeo e a sollecitare l'adozione di misure che promuovano la sicurezza;
etc.

*   *   *
Il 3 dicembre 2011, a Milano, all'inizio della bella conferenza sul genocidio boero che si è svolta presso lo Spazio Ritter, ho incominciato il mio intervento introduttivo leggendo questa interrogazione scritta presentata da tre europarlamentari. Mi è parso opportuno esordire così, non solo perché la notizia dell'interrogazione era freschissima ed ancora sconosciuta in Italia, ma anche perché questo testo illustra bene le dimensioni del fenomeno. Più di tremila morti ammazzati su una popolazione residua di 40.000. Un clima di terrore per la sistematicità degli episodi di violenza (anzi, degli "attacchi": noi in Europa non siamo abituati a questi termini, vero?). Un ricchissimo leader del partito capital-comunista al potere (African National Congress) che può tranquillamente incitare la popolazione nera all'odio verso i bianchi, nell'indifferenza delle forze di polizia.     
E molto importante e appropriato, a mio avviso, è il riferimento fatto dai tre europarlamentari a Genocide Watch, un'organizzazione non governativa che si occupa di monitorare i genocidi che avvengono sul pianeta Terra. Da molto tempo Genocide Watch segue la vicenda del genocidio boero, e recentemente ne ha elevato il grado di criticità a 6 in una scala di sviluppo che va da 1 a 8. Fase 6 significa: "Le vittime vengono identificate e separate… Sono redatte liste di morte. Le vittime sono costrette a indossare simboli di identificazione. La loro proprietà sono espropriate. Sono spesso segregati in ghetti, deportati in campi di concentramento, o confinati…". E' agghiacciante, ma di questo stiamo parlando: in Sud Africa esiste ormai una pianificazione, una burocrazia dello sterminio dei bianchi boeri. C'è una macchina organizzativa che lavora  a questo fine: non si tratta di "tante" violenze singole, ma di una sistematicità dell'uso della violenza (nelle sue molte manifestazioni: gli omicidi ne sono una) con un obiettivo voluto e programmato.
Ora, è facile capire che, se l'ONU fosse una cosa seria, se non seguisse il criterio "due pesi e due misure", dovrebbe attivarsi, promuovere un intervento armato, invitare i Paesi "volenterosi" ad accorrere militarmente in soccorso della popolazione vittima di questo sterminio. Ma, ahimè, sappiamo molto bene che l'ONU non è una cosa seria, e quindi si guarda bene dall'assumere iniziative, preferisce voltare la testa dall'altra parte, così come i media occidentali evitano di occuparsi di un clamoroso caso di razzismo che sarebbe per loro molto imbarazzante: il razzismo dei neri contro i bianchi, un razzismo che non è solo antipatia o disprezzo, ma accanimento, volontà di sterminio… Il Sud Africa come lo Zimbabwe di Mugabe: un Paese devastato dall'odio razziale contro i bianchi: un odio razziale molto poco politically correct, che "non può" trovare spazio sulle colonne dei nostri quotidiani o nelle esternazioni di qualche prelato di professione tuttologo!  
*   *   *
La sventura del Sud Africa è di custodire nelle sue terre immense ricchezze naturali. Ovviamente i "poteri forti" (gli stessi burattinai che tirano i fili dell'African National Congress) non possono permettere ai bianchi boeri, legittimi abitanti di quelle terre e quindi naturali titolari di quelle ricchezze, di gestirle. Pertanto si sono sempre avvalsi dell'Impero "di turno" per soggiogare la popolazione locale ed imporre la loro volontà.
Inizialmente il servo utile è stato l'Impero Britannico. Guerra anglo-boera: 24.000 bambini boeri morti nei capi di concentramento britannici. Le cornamuse scozzesi poterono intonare la marce trionfali della guerra vinta, e le "grandi famiglie" (dai Rhodes in poi) non ebbero più ostacoli nel controllo delle miniere sudafricane di diamanti.
Poi il servo utile è stato l'Impero Comunista. Questa volta gli attori si chiamano Nelson e Winnie Mandela, il primo condannato all'ergastolo per terrorismo e la seconda ripetutamente condannata per reati contro le persone e per truffa. La frase celebre della dolce Winnie è: "Con le nostre scatole di fiammiferi e le nostre collane libereremo questo paese", riferendosi alla pratica delle "collane di fuoco" che consiste nel dare fuoco ad un pneumatico messo al collo della vittima. Sotto il regime del loro partito, l' African National Congress creato con i soldi di Mosca e del grande capitalismo, si sta attuando la soluzione finale: instillare nelle popolazioni nere un odio innaturale ed artificialmente indotto verso i bianchi al fine di realizzare il genocidio dei boeri. In realtà l'odio razziale è sempre stato un sentimento estraneo al nazionalismo boero, ma… chissenefrega, è così facile fare credere ai neri il contrario, far credere loro che i bianchi siano i nemici!
Queste stesse riflessioni ci aiutano a capire quanto sia importante e (passatemi il termine) “formativo”, per noi Europei del XXI secolo, afferrare i caratteri di questa carneficina e delle dinamiche sottese. Non voglio arrivare a sostenere che, quanto accade oggi in Sud Africa, accadrà domani a casa nostra, perchè so bene che le differenti specificità storiche e sociali dei due contesti renderebbero criticabile l’affermazione. Quel che intendo dire è che sono riconoscibili alcune corrispondenze e alcune “sovrapponibilità” a dir poco inquietanti. Come negare, infatti, che anche in Europa si stia assistendo ad una escalation di violenze tra i gruppi etnici, che i dati statistici indicano di dimensioni impressionanti? Come negare che, di pari passo con la crisi economica e sociale che sta devastando l'Europa, stia crescendo l’insofferenza tra le diverse collettività? Come negare il tangibile innalzamento della tensione tra immigrati e popolazione autoctona? Noi Italiani ci stupiamo ancora per fatti quali quelli di Oslo, di Liegi, di Firenze, ma nelle periferie delle città francesi, tedesche, inglesi, gli episodi di violenza razziale (europei contro extracomunitari, neri contro bianchi, ecc.) sono all’ordine del giorno! Come negare che il terreno di coltura di questi episodi sia rinvenibile in fenomeni (quale ad es. l’immigrazione incontrollata di massa) che sembrano voluti appositamente per ingenerare tensione? 
Politiche economiche e sociali mirate alla creazione di conflitti... Società sempre più povere, sempre più degradate, lacerate da sempre più gravi fratture...  E quindi popolazioni sempre più deboli, controllabili e manovrabili! Tutto casuale?? O forse quel ben preciso disegno politico e strategico che possiamo agevolmente intravedere dietro il genocidio boero è ravvisabile anche nel Vecchio Continente??
E’, questa, un'osservazione che richiederebbe un serio approfondimento. La consegno al lettore senza poterla, ora, maggiormente indagare, quale ulteriore spunto di riflessione per accostarsi alla lettura di questo fascicolo della Rivista.

5 commenti:

  1. si parla già oltre i 68.000 morti. LA GENTE DEVE SAPERE DI QUANTO STA AVVENENDO IN SUD AFRCIA, BISOGNA MUOVERE GLI ORGANI POLITICI INTERNAZIONALI E LE ISTITUZIONI E FERMARE QUESTO G E N O C I D I O.

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    1. Sottoscrivo pienamente. Ma vedi bene che i popoli sono in una situazione di impotenza totale.

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  2. Lei ha ragione, Costanzo.
    Ma sa, secondo i tabù della modernità (espressione che mutuo citando il libro omonimo di Mauro Cosmai, che le consiglio se non l'ha già letto) il nero DEVE essere l'emarginato sulla coscienza al bianco, e il bianco il cattivo di turno.
    Ah, ci tengo anche a fare una precisazione che forse lei condividerà:
    nonostante i bianchi siano sempre stati dipinti come gli schiavisti dei neri, va anche osservato che in realtà i bianchi hanno il primato della LIBERAZIONE degli schiavi.
    Infatti ogni popolo ha schiavizzato i neri: arabi, nordafricani, egiziani, altri neri...
    - forse uno strano karma dei neri? Chi lo sa.
    Fatto sta che tutti li hanno fatti schiavi; i bianchi li hanno anche liberati, però.
    Just think about it.

    Forza e Onore!

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  3. Sempre tenere libero il pensiero per le visioni dei fatti e non sulle PAROLE !!!

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