mercoledì 14 dicembre 2011

Strage di Firenze: il dito e la luna.

Il comunicato diffuso da Casa Pund dopo la strage di Firenze:

"Gianluca Casseri era un simpatizzante di CasaPound Italia, come altre centinaia di persone in Toscana, e altre migliaia in tutta Italia, alle quali, come del resto avviene in tutti i movimenti e le associazioni e non solo in Cpi, non siamo soliti chiedere la patente di sanità mentale. Casseri non era un militante della nostra associazione, frequentava talvolta la sede di Pistoia e non abbiamo motivo per tenerlo nascosto. Oggi si è consumata una immane tragedia della follia, e quattro persone sono morte senza motivo, ma se è avvenuta vogliamo ricordare che è anche perché questo Stato non è in grado di fornire alcuna protezione e assistenza ai suoi figli più deboli."

Il momento è difficile per CPI, che deve difendersi da attacchi previsti ed imprevisti, ma un comunicato come questo non è condivisibile. Ma come, la nostra società viene scientemente sempre più impoverita (economicamente e moralmente) e volgarizzata, viene sempre più attraversata da tensioni ed odi tra gruppi etnici indotti da una politica immigratoria folle, insomma si creano giorno dopo giorno le condizioni per la disgregazione della convivenza e per la diffusione della violenza, per la "guerra tra poveri", e le naturali conseguenze (sì, avete letto bene: le NATURALI CONSEGUENZE) di tutto ciò sarebbero il frutto della "follia"?? E tutto questo sarebbe avvenuto "senza motivo"??
Pochi giorni prima CPI aveva parimenti condannato la bomba nella sede di Equitalia a Roma. Ma quel gesto dinamitardo ha ottenuto sul web un'approvazione di dimensioni imbarazzanti... E se CPI la smettesse di condannare, condannare sempre, e cercasse di distiguere il dito dalla luna? Altro che "follia", altro che fatti che avvengono"senza motivo", sono invece indicatori di una deriva chiarissima verso cui è avviata la vita nei Paesi europei. 
(P.S. "Il dito e la luna" è il titolo del post pubblicato sul blog dopo la strage di Oslo, in cui riferivo alcune dichiarazioni di Le Pen.)

2 commenti:

  1. Eh no caro avvocato. La violenza è comunque da condannare. Sempre e comunque senza se e senza ma.

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  2. Non mi sono spiegato. Certo che la violenza è sempre da condannare (ci mancherebbe! se c'è uno pacifico sono io!), ma la condanna non può essere un gesto rituale, quasi un riflesso condizionato che chiude tutti i discorsi. Perchè, se è importante condannare, è però necessario capire le ragioni dei fenomeni. E non è la condanna, in sè, che ce li fa capire.
    Caro Lupo, non credo che tu possa non essere d'accordo... E chiedo scusa se non ero stato chiaro.

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