domenica 8 aprile 2012

Io sto con Bossi

Dal sito di informazione noreporter, un articolo sulla vicenda della Lega scritto da un intellettuale originale ed eccentrico quale è Gabriele Adinolfi.
Consentitemi un commento molto epidermico: d'accordo sulla (ben motivata) analisi politica di Adinolfi, ma, se gli illeciti saranno confermati, ben venga questo scandalo se potrà liberarci della famiglia Bossi...!!

Forza Bossi, resisti!
Ma allora, direte voi, è colpevole o innocente? Non è per me il punto centrale.
Non lo è se si tiene conto della situazione italiana, dove la politica parlamentare è corrotta ontologicamente,: lo è negli stipendi, nelle agevolazioni, nelle pensioni, nei privilegi e nelle prebende. Lo è nella prassi per la quale, tranne casi rarissimi di gente ricca già di suo, come il Cavaliere, il mangia-mangia (ben altro da quello imputato al Senatùr) è tradizione ampiamente condivisa. Lo è infine nella selezione visto che non si fa strada se non si è ricattabili. E non si è ricattabili se non si è cristallini. Ergo, sillogismo, nessun politico di punta in questo sistema sarà mai cristallino
Insomma che Bossi sia stupidamente colpevole della dolosa leggerezza che gli è costata la segreteria della Lega ci può stare.
Ma non ci stanno né l’interessamento sospetto che ha prodotto quest’effetto né la campagna mediatica che ne consegue e che è sproporzionatissima, una  campagna di terrorismo “giustizialista” stile ’92.
Una strategia criminale
Nemmeno c’è da chiedersi cosa abbia mosso questa manovra di letterale eliminazione politica, ennesima imposizione di un’oligarchia arrogante sostenuta da centrali d’intellighenzia criminale.
Fuori Bossi – si sono detti i burattinai – fuori la Lega.
Il che si traduce in quanto segue.
Il sicuro malcontento delle basi sindacali probabilmente produrrà a medio termine nuove aggregazioni massicce di base. Come sconfiggerle?
Innanzitutto creando ad arte un soggetto politico che fingerà di far loro sponda per soffocarne le istanze: e questo è l’Idv. Il quale Idv deve trovare il terreno sgombero da rivali sociali meno manipolabili, e non ce ne sono molti in giro oltre alla Lega. Slegarla quella Lega è quindi un obiettivo non da poco.
La manovra non finisce lì perché è evidente anche ai ciechi che, nella prospettiva dell’immobilizzazione sociale, i soliti noti stanno armando imbecilli di sinistra radicale cui affidare, in futuro, quelle accelerazioni suicide che potranno criminalizzare e spaventare i lavoratori.
Frattanto si prevede sempre l’intervento dello stragismo e si approntano i capri espiatori islamici o fascisti. Con tanto di sigla cult pronta al rogo (Casa Pound).
Come imbavagliare, paralizzare e ingannare il popolo i tecnici lo sanno, eccome.
Subiamo tutti, nessuna fascia sociale esclusa e nessun ambiente politico risparmiato, un’offensiva liberticida destinata ad eliminarci ad uno ad uno.
Per questo si deve fare quadrato a difesa di Umberto Bossi. Oppure si accetti, in futuro, di assumersi le responsabilità di essere stati funzionali ad una strategia liberticida, antisociale e stragista.

1 commento:

  1. Far quadrato intorno a Bossi è, per quanto mi riguarda, impresa superiore alle mie forze :)
    Sono abbastanza d'accordo che la campagna mediatica, pur nella sua eclatanza, toglie spazio a questioni meno clamorose ma certo più importanti: mi viene in mente la prossima introduzione in Costituzione dell'obbligo di pareggi di bilancio (anche se ho il sospetto che non se ne sarebbe parlato comunque).
    Le ragioni per cui la nostra e quella europea non sono più democrazie sono palesi, ma siamo davvero in pochi a rendercene conto.
    Continuo a pensare al libro di Naomi Klein come una delle più attendibili rappresentazioni di ciò che sta accadendo. Per chi non avesse voglia o tempo di leggerlo mi permetto suggerire questo documentario, tratto dal libro (sperando di non ripetermi!):

    http://www.youtube.com/watch?v=ScQO1txA57o&feature=player_embedded

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