mercoledì 29 giugno 2011

Maurice Bardèche (1907-1998).

Sopravvissuto (diversamente dal suo più noto cognato Robert Brasillach) alla guerra e alle vendette dei vincitori, Maurice Bardèche ha dedicato la vita ad iniziative culturali ed editoriali di alto livello, puntualmente costellate da denunce, processi e condanne.
Il trimestrale "Historica Nuova" ripubblica ora, meritoriamente, un suo articolo del 1951.
Rileggere oggi quello scritto di 60 anni fa è, per molti motivi, sorprendente. Scrive Bardèche che alla vigilia del conflitto i popoli d'Europa erano attraversati da "una corrente di fratellanza". E commenta: "Mai l'unione era apparsa così vicina, mai era apparsa così facile".
Ma, parlando del futuro, scrive anche: "noi non faremo l'Europa con non importa chi e per non importa che cosa".
Il realismo che si contrappone ai luoghi comuni, la chiarezza di idee che si contrappone al pensiero unico: una lezione per tutti noi. 
    

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